L’Egitto e la Mitologia Sessuale
Nei testi delle Piramidi si afferma che prima dell’esistenza di tutte le cose,
“Lo formò la madre di Pepi che è nel mondo del cielo trasposto, quando questo Pepi fu messo al mondo dal padre Atum… prima della morte esisteva”.
Ciò implica una creazione dalla forma femminile da cui nasce Pepi, ma che suo padre lo ha creato. Ciò è coerente con altre mitologie in cui la femmina è la datrice della forma e il maschio l’istigatore del concepimento.
Atum, il risultato di un’autogenesi
Si scopre inoltre che Atum fu il risultato di un’autogenesi, creata dal seme dei suoi stessi lombi, cioè della masturbazione:
“Prese in mano il suo fallo affinché potesse creare gioia in se stesso, dando alla luce i gemelli, Shu e Tefnut.”
Il seme prodotto è un modello o un’idea di ciò che genera, in definitiva i semi della creazione sono volontà e pensiero.
Il misterioso confine tra l’invisibile e il visibile è squarciato e mostra che l’essenza sia del fuoco che dell’acqua è necessaria per dare vita all’universo, l’uno non può esistere senza l’altra.
Identificandosi con il mito della creazione indù, il principio maschile Atum, attraverso il fuoco del suo cuore, si proietta nella manifestazione acquosa femminile del proprio sé, Nun, per portare all’esistenza il mondo.
Misteri Ermopoliti
Nei Misteri Ermopoliti il primordiale (femminile), il soffio d’acqua, apparve con la creazione già portatore dell’elevazione (maschile) di Atum, che a sua volta fa sì che l’acqua viva e si propaghi per produrre il sole.
Dall’acqua viva provengono i serpenti neter, raggruppati in quattro principi femminili e quattro maschili:
- Notte,
- Oscurità,
- Segreto ed
- Eternità.
Il serpente strisciante e la rana emergono dall’acqua e formano un uovo, dal quale nasce un’oca. L’oca poi prende il volo e si trasforma nel sole.
La mitologia del serpente itifallico (eretto) che crea il mondo appare ancora una volta, in questo caso dietro la tradizionale mitologia egiziana della creazione.
Per gli egiziani, al di sopra del mondo reale si trovava il mondo divino delle divinità maschili e femminili.
L’umano ha origine nel divino e si modella secondo il divino; quindi, il mondo divino riflette le strutture del mondo umano.
Entrambi i mondi nascono nello stesso momento e, in effetti, interagiscono tra loro eternamente.
Gli dei creatori sono divinità femminili e maschili
Gli dei creatori sono divinità femminili e maschili dipinte, il che implica che il dio creatore contiene entrambi gli insiemi di qualità che si separarono nei primi esseri. In una bizzarra svolta, l’aspetto femminile del dio creatore venne chiamato “mano di Dio”, lo strumento della masturbazione al momento della creazione.
Uno dei manoscritti del Papiro di Torino mostra una serie di figure che mettono in scena quello che è stato chiamato il “Ciclo dei Misteri Sessuali”. Ogni segno dello zodiaco è mostrato in quella che è ovviamente una posizione sessuale caratteristica.
Anche se l’attribuzione sembra molto dubbia, è tuttavia molto istruttiva.
Tutte queste illustrazioni chiariscono che gli egiziani avevano una visione profana e giocosa della sessualità, oltre a vederla come una rappresentazione sacra della loro religione misterica.
C’era una pratica simile nei templi egiziani come nel Papiro di Torino di donne danzanti, prostitute, chiamate houri, dal greco hora, che significa ora, perché ciascuna donna governava e danzava per una certa ora della notte.
La loro funzione religiosa primaria era quella di proteggere la barca solare del dio del sole Ra nel suo viaggio notturno attraverso gli inferi.
Mantenevano il tempo per tutta la notte, proprio come in seguito fecero i monaci cristiani con le loro preghiere.
In effetti, una delle derivazioni suggerite della parola “puttana” viene dal divino houri. Nelle successive culture persiano-arabe queste donne erano anche chiamate Houri ed erano note per ballare le ore planetarie e guidare le anime verso le stelle.
Fonte Bibliografica: estratto da “Sacred Sexuality” | Autore A T Mann & Jane Lyle
Simbologia Esoterica dell’Ankh